giovedì 21 aprile 2011

Auguri Italia Rock

Nonostante i miei post precedenti potrebbero affermare il contrario, non sono necessariamente un esterofilo musicale. Ma non posso neanche negare che i generi e i gruppi da me preferiti siano in maggioranza anglosassoni.
Vorrei però spezzare una lancia a favore di quello che è stato per anni il miglior gruppo rock italiano e che finalmente dopo l'ultima reunion è tornato agli antichi splendori. Sto parlando dei Litfiba, ben rappresentati dal duo Pelù/Renzulli.
Per la mia tesi non farò lunghe descrizioni di biografie, stili e tecniche di genere che potrete trovare facilmente in giro sul web. Mi piacerebbe invece condensare il mio omaggio in quella che, personalmente, ritengo una delle migliori canzoni prodotte dai Litfiba, per l'unione di musica e testo. Giusto per dimostrare che la capacità di scrivere buona musica non risiede necessariamente oltreoceano dove ricordiamolo, oltre alle
eccellenze, esiste anche tanta di quella spazzatura per la cui descrizione non sarebbe sufficiente un intero blog. E anche per ricordare a tutti che l'Italia non ha prodotto solo cantanti che fanno l'amore in tutti i luoghi e in tutti i laghi...
La canzone in questione è Prima guardia tratta dal bellissimo album del 1993 "Terremoto", piccola perla di latin/rock con alcune influenze grunge che nell'anno d'uscita dominava la scena musicale mondiale. Il testo, davvero evocativo, è ispirato al romanzo di Dino Buzzati "Il deserto dei Tartari" di cui consiglio senz'altro la lettura.
Chiunque abbia letto il libro non potrà che trovare nel testo musicale lo stesso senso di triste oppressione che ti porta fuori dal tempo e che ti fa provare la sensazione di sprecare la vita in una routine quotidiana basata su attività sempre uguali e prive di uno scopo più importante. Mentre gli affetti e le passioni che dovrebbero muovere le vite delle persone, come diceva il cyborg di Blade Runner "si perdono come lacrime nella pioggia".
Prendetelo come un augurio rock all'Italia sperando che il futuro ci riservi meno Marco Carta e più Litfiba (ne dubito.....)

Prima Guardia    

Torri come pere, il silenzio è già passato
Nei corridoi resta il fumo della prima guardia
Uomo col fucile, il nemico è la tua noia
Sei prigioniero e resti solo a difenderti dal freddo
Nuoto nel nero, dove sfioro le tue mani
Poi apro gli occhi steso in aria, è la prima guardia
Esplode il mondo e resto solo, dalle mani nasce un fiume
L'alba è un miraggio, che mi esplode dentro
Mi scuserai se parlo una lingua diversa
Un anno è un secolo, 365 croci
E la tua privazione mi taglia la testa
Uomo col fucile, prigioniero della tua bandiera
E corri in tondo, testa in fumo, è la prima guardia
Torri come pere, ma il nemico non esiste
Esplode il nulla e resto solo a difendermi dal buio
Grido l'allarme che mi esplode dentro
Perché noi siamo al mondo problemi diversi
Un anno è un secolo, 365 croci
E la tua privazione mi taglia la testa; avevo una testa
Un anno è un secolo, 365 croci,
E la tua privazione mi taglia la testa
Grido l'allarme che m'esplode dentro
Perché lo so che siamo problemi diversi; lingue diverse.
Trasforma il tuo fucile in un gesto più civile!!

Il video